Le unioni civili alla prova del voto

di Alessandro Gigliotti

foto cirinnà (2)

Entra nel vivo in queste ore l’esame parlamentare del disegno di legge sulle unioni civili – meglio noto come ddl Cirinnà, dal nome della relatrice del provvedimento – e sono in corso le ultime trattative per dirimere le questioni maggiormente dibattute. Si tratta infatti di un testo che disciplina temi fortemente divisivi, sia all’interno dell’opinione pubblica sia tra le forze politiche.

In estrema sintesi, il disegno di legge istituisce le unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina le convivenze di fatto. Ma la vera partita si gioca sulle unioni civili ed è prevedibile che in Aula si combatterà una battaglia senza esclusione di colpi. Del resto, l’esame in commissione è stato interrotto bruscamente e pertanto sarà il plenum a farsi carico di risolvere tutti i problemi aperti: segno della forte contrapposizione è la presenza di oltre 6.000 emendamenti, molti dei quali provenienti dal gruppo della Lega Nord. Sono infatti falliti tutti i tentativi sinora avanzati per giungere ad un gentlemen’s agreement che avrebbe consentito di ridurre di molto le proposte emendative e, pertanto, di concentrare i lavori parlamentari su alcune specifiche questioni di merito e non su mere pratiche ostruzionistiche.

Sulla carta, esiste un’ampia maggioranza a favore del disegno di legge, come testimoniano i 195 voti che la scorsa settimana hanno respinto la proposta di non passaggio all’esame degli articoli che, se approvata, avrebbe comportato la reiezione del provvedimento. Ma si tratta di una maggioranza trasversale, che coincide solo in parte con quella che sostiene il governo in carica e che non vede al suo interno, in particolare, il Nuovo Centrodestra di Alfano. Non sono da escludere, quindi, colpi di scena. Anzitutto perché ci sono diversi emendamenti che potrebbero essere votati a scrutinio segreto: a norma dell’art. 113 del regolamento del Senato, il voto segreto può essere richiesto da almeno venti senatori su alcune materie espressamente previste, tra cui il matrimonio e la genitorialità. È quindi verosimile che lo scrutinio segreto venga chiesto per l’art. 5, che estende alle unioni tra persone dello stesso sesso l’istituto dell’adozione del figlio del coniuge (c.d. stepchild adoption), e per tutti gli emendamenti che vi insistono. È proprio la stepchild adoption, peraltro, la parte maggiormente contestata dell’intero disegno di legge, essendo invisa persino tra le file del Partito democratico. Nel segreto dell’urna, la trasversalità delle posizioni, che trascende non soltanto il canonico rapporto maggioranza-opposizione ma neutralizza anche la disciplina di partito, può condurre a risultati imprevedibili alla vigilia.

In secondo luogo, perché tra i primissimi emendamenti da porre in votazione ci sarà il «supercanguro» del sen. Marcucci, un emendamento strutturato in modo da annullare buona parte delle altre 6.000 proposte in campo. Sull’esempio di quanto già accaduto durante i lavori per l’approvazione della legge elettorale, il sen. Marcucci ha predisposto un emendamento premissivo, un emendamento che si vota prima degli altri e che, riassumendo in poche righe tutto il contenuto della legge, qualora approvato determinerebbe la caducazione di buona parte delle proposte successive. Tecnicamente parlando, in realtà, non c’è alcun «canguro» – espressione con cui si allude ad un altro istituto – ma semplicemente l’applicazione del canonico meccanismo della «preclusione», che si genera quando viene approvato un emendamento che ne rende incompatibili altri.

In conclusione, l’esame del disegno di legge rischia di essere lungo, se le pratiche ostruzionistiche dovessero prendere il sopravvento, o molto più celere del previsto, se invece l’approvazione dell’emendamento Marcucci dovesse portare alla preclusione di buona parte delle restanti proposte di modifica. Saprà la maggioranza portare a termine anche questa complessa partita? E quali saranno le ripercussioni nell’ipotesi in cui il voto denoterà profonde spaccature all’interno dei singoli partiti? Non ci resta che attendere.

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